Il sindaco Roberto Gualtieri a Fanpage.it risponde su turismo, cantieri, bombe d’acqua e trasporti
Mancano esattamente due mesi all'apertura della Porta Santa che segnerà l'inizio dell'anno giubilare, Roma è un cantiere e una città che prova a districarsi nella soluzione di tanti problemi, che vengono da lontano. Il sindaco Roberto Gualtieri da qualche mese ha indossato il caschetto e gira per la città mostrando ai cittadini quello che accade: i lavori e i miglioramenti, le opere concluse e i cantieri. Una sterzata comunicativa che ha creato un ampio pubblico su Instagram e TikTok, che apprezza lo sforzo di portare i cittadini e le cittadine nel cuore di quello che accade, ma che mostra anche come di cambiamenti che siano realmente apprezzabili nella vita di tutti i giorni ce ne siano ancora pochi. Ospite degli studi di Fanpage.it Gualtieri si è prestato a commentare davanti alla telecamere alcune brevi clip video che raccontano Roma e le sue trasformazioni, una città in bilico tra speranza e rassegnazione, tra voglia di cambiare e fatalismo.
Giubileo, turismo, affitti brevi
La prima clip video che mostriamo al sindaco immortala un palo della segnaletica stradale invaso da smart lock, i "lucchettoni" dove sono contenute le chiavi degli appartamenti in affitto ai turisti tramite piattaforme come Airbnb. Si inserisce il codice, il lucchetto si apre e la chiave dell'appartamento finisce nelle mani dei turisti. L'overturism da tema per addetti ai lavori, in pochi mesi è diventato centrale per il dibattito della capitale, non solo per gli effetti delle presenze e per la necessaria riflessione su un modello di turismo mordi e fuggi, ma anche per gli effetti che ha sul mercato degli affitti: ormai a Roma trovare una locazione per famiglie e studenti è diventato difficilissimo, e i prezzi sono spinti al rialzo in modo sempre più veloce. Un fenomeno ulteriormente accelerato dal Giubileo.
"Il turismo in sé non è un ovviamente un problema, ma come tutti i fenomeni va governato. – ragiona Gualtieri – Una delle questioni da regolare è sicuramente il settore extra alberghiero. Il tema non sono tanto i numeri assoluti, quanto la concentrazione di appartamenti affittati per i turisti, che porta alla desertificazione di intere zone della città. Non possiamo avere interi palazzi dove tutti o quasi gli appartamenti sono sul mercato in questa formula". Un fenomeno questo che ha "una serie di conseguenze a catena, dallo scarso decoro rappresentato dai lucchetti sui pali, che tra parentesi stiamo lavorando a togliere quando sono su area pubblica, ma soprattutto sul mercato degli affitti".
Il fenomeno va governato insiste Gualtieri, ma il sindaco non ha poteri per farlo: "Il governo ce lo ha detto chiaramente: non intende dare ai sindaci potere d'intervenire su questo settore". Però almeno può intervenire sul fenomeno dell'abusivismo, e questo garantisce che sta avvenendo: "Abbiamo fatto più di 11.000 controlli, e vediamo che i fenomeni di illegalità e di nero si sono drasticamente ridotti. Ma anche qua basterebbe una soluzione semplice: imporre alle piattaforme un codice identificativo, che si chiama CIN, da associare al comune dove l'appartamento si trova".
Anche cambiare il modello di turismo non è facile, e affrontando la questione il primo cittadino usa un argomento che non si sente tutti i giorni, non ragionando come se fosse un comparto a sé. Per Gualtieri "cambiare il rapporto dei turisti con la città", è strettamente collegato al progetto di "una città più policentrica" con "quartieri vivaci e funzionali, con servizi e spazi culturali, che sia un "magnete di iniziative culturali ed eventi". Una metropoli attrattiva dove "non si viene una volta per la vita per essere spennati, fare le foto tutti davanti agli stessi monumenti e ripartire", ma dove "si torna" per "scoprire aspetti della città che non si conoscono, per vivere quello che vi accade".
Trasporti, metro e taxi: quando si vedranno i miglioramenti?
Se Roma ha un tallone d'Achille, su tutti i problemi della città, quello dei trasporti senza dubbio primeggia. Rammendare una città cresciuta a dismisura prescindendo dal trasporto su ferro non è facile, ma almeno i cittadini si aspettano che quello che quello che già esiste, funzioni. Invece c'è chi preferisce il traffico e l'auto che affidarsi a un sistema di trasporti percepito come inaffidabile e, ultimamente, anche poco sicuro con il clamore social e mediatico per le azioni delle bande di borseggiatori in metropolitana. Gualtieri, seduto sulla poltroncina, osserva un collage di immagini note a tutti: le file dei taxi alla Stazione Termini, una violenta rissa in metro tra borseggiatori e la testimonianza di una banchina strapiena. Insomma un veloce riassunto di quello che vede e vive chi prende i trasporti pubblici nella capitale.
"Siamo al culmine di una stagione di riqualificazione, manutenzione e rimessa in moto del trasporto pubblico di Roma che era al collasso: siamo alla fine del tunnel, si vede la luce. La metro avremmo dovuto chiuderla quando siamo arrivati, invece siamo riusciti a sostituire i binari, aggiornare le tecnologie di sicurezza e intervenire sulle stazioni. – spiega – Per quanto riguarda i tram stiamo lavorando per poter far viaggiare una flotta rinnovata e mettere in sicurezza tutte le linee. Mi permetto di dire, la situazione per quanto riguarda il trasporto su gomma è fortemente migliorata: i bus non prendono più fuoco, ce ne sono 500 nuovi in circolazione e le frequenze vengono rispettate. Abbiamo fatto una gara per acquistarne altri ma ci vorrà tempo, ma intanto nel nuovo contratto di servizio di Atac aumenteranno i chilometri che l'azienda sarà tenuta a servire".
Il sindaco parla di una "terapia choc", i cui risultati saranno presto apprezzabili. Per quanto riguarda la sicurezza in metro invece, i dati dicono che quello dei borseggi "per quanto grave" è "fenomeno stabile nel tempo" secondo i dati forniti da Atac: la maggiore attenzione dalla Questura al fenomeno, e l'annunciata istituzioni della Polmetro, dovrebbero presto restituire una sensazione diversa ai viaggiatori. E i taxi? "Proprio lunedì si è tenuto il concorso in cui si sono presentati in 4.000 per 1.000 nuove licenze. Era dai tempi di Veltroni che non avveniva, la richiesta aumenta e ci siamo attrezzati per rispondere". Niente più code e attese? "Se tutto va come stabilito già nel 2024 vedremo i primi risultati".
Gualtieri: "Con i miei video sui cantieri ci metto la faccia"
Dicevamo all'inizio del sindaco con il caschetto, così abbiamo messo davanti agli occhi del primo cittadino proprio un suo video, mentre passeggia per il Circolo degli Artisti al Pigneto, dove sono in corso i lavori di bonifica, dopo anni di chiusura e abbandono. "La scelta di comunicare direttamente, di far vedere quello che stiamo facendo, secondo me era indispensabile, il rischio nello scegliere di aprire centinaia di cantieri senza essere trasparenti, è che i cittadini non percepiscano cosa sta avvenendo. Per questo mostrarlo è fondamentale. Non volevo raccontarlo dal mio ufficio, ma portare le persone con me a osservare le trasformazioni in atto", spiega.
Ma soprattutto è un modo di "metterci la faccia", di assumersi "la responsabilità direi quasi morale" che tutto "vada secondo i piani, che i cronoprogrammi vengano rispettati". Perché "se non è sempre del sindaco la colpa", sicuramente "l'amministrazione che si impegna in un progetto se ne deve assumere oneri e onori". E poi c'è anche un altro aspetto che preme al sindaco, che spesso nei suoi video scende nel dettaglio degli aspetti tecnici dei lavori e degli interventi, che è quello di "di mostrare la professionalità e le competenze di centinaia di dipendenti pubblici e di aziende private, che lavorano per Roma".
"Il mio racconto è quello di un lavoro collettivo che sta avvenendo, vogliamo trasmettere il sentimento di una città che ha deciso di scuotersi dalla palude e dalla stagnazione, che vuole cambiare", conclude Gualtieri, che per un momento lascia i panni consueti da primo della classe per emozionarsi un po'.
Bombe d'acqua, cambiamenti climatici, strade allagate
Nelle ultime settimane Roma è finita sott'acqua in diverse occasioni. Strade che diventano fiumi in una manciata di minuti, turisti in fuga e la città che si paralizza. Colpa della mancata manutenzione ordinaria o di eventi straordinari? Su questo il sindaco non ha dubbi, e mentre guarda le immagini diventate virali del centro della capitale trasformato in una piscina, ha la risposta prontissima: "Gli allagamenti si sono ridotti e abbiamo fatto un lavoro gigantesco di manutenzione delle caditoie. La colpa non è dei tombini ostruiti, ma di eventi atmosferici estremi, che saranno sempre più frequenti e di fronte ai quali ci dobbiamo attrezzare, per fare in modo che la città non vada sott'acqua. Si tratta di lavori d'ingegneria, non di pulire i tombini che, ripeto, sono stati per la stragrande maggioranza liberati".
Per questo Roma ha varato un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici ("tra i primi in Europa"), che si muove su quattro direttrici rispetto all'adattamento: la capacità di resilienza di fronte a eventi atmosferici estremi come alluvioni e "bombe d'acqua"; la messa in sicurezza dell'approvvigionamento idrico di fronte a periodi sempre più prolungati di siccità (con 1 miliardo d'investimento sul Peschiera); fare fronte al caldo estremo in città; l'erosione del litorale della capitale.
Poteri speciali per Roma? "La priorità sono le risorse"
"Non me lo ricordavo, ma farò presente alla premier le sue parole". È il 2019 e Giorgia Meloni è ancora consigliera comunale a Roma, sindaca è Virginia Raggi e in aula si tiene una seduta straordinaria per discutere della riforma sui poteri a Roma Capitale. Nel suo intervento (di cui abbiamo scelto un breve ma significativo passaggio), l'attuale presidente del Consiglio esprime con chiarezza l'idea che "chiunque governi Roma", "chiunque sia sindaco" non potrà fare un buon lavoro senza risorse e poteri adeguati. Però le cose ora che al governo del centrodestra non sono un granché cambiate.
"Non posso che condividere le parole di Meloni. – sorride Gualtieri, sollevato forse di non trovarsi di fronte un nuovo filmato di un "disastro romano" -. Per quanto riguarda la riforma dei poteri di Roma Capitale, la precedente legislatura ha votato all'unanimità un testo che ora è fermo. Io penso che il gap tra quello che serve a una capitale come Roma e quello che abbiamo a disposizione vada colmato, parliamo di poteri certo (poco fa parlavamo dell'impossibilità di un sindaco di mettere un tetto agli affitti turistici), ma soprattutto di risorse. Invece il governo continua a centralizzare mentre parla di federalismo, e la trazione verso il Nord si sente". E chiosa: "Sono molto preoccupato perché nella Legge di bilancio ci sono nuovi tagli. Se guardiamo al confronto su quello che hanno a disposizione le grandi capitali europee c'è da impallidire, come spiegava benissimo Meloni nel suo discorso".